Josè Castelli: Un Ricordo

Josè Castelli con la nipote Sofia sull'amato Lago D'Iseo
Josè e la nipote Sofia sull'amato Lago D'Iseo

Sabato è mancato Josè Castelli. Non c'è lago nel mondo dello sci nautico italiano che non abbia sentito questo nome, probabilmente spesso attorniato da un'aura di leggende e storie. Anch'io sono cresciuto con queste storie, raccontatemi da amici, frequentatori del nostro sci club ed altri atleti. Dietro alle leggende c'è sempre una persona, spesso uno di noi, che però ha trovato il modo di distinguersi per qualche motivo. Io ho avuto la fortuna di conoscere la persona e grazie a lui ho mantenuto l'amore per questo sport che è diventato la mia ragione di vita.

Il rapporto tra un atleta ed il suo allenatore è dinamico, ed a volte può prendere una via non particolarmente felice. Per questo motivo, nell'Ottobre 2004, ho chiesto a Josè se avessi potuto sciare con lui qualche giorno su quel campo di fronte alla Ca' Bianca che vedevo tutti i giorni da quando ero piccolo. Ricordo benissimo il primo giorno, quando arrivai al suo pontile. Un tramonto spettacolare illuminava il Lago D'Iseo di un arancione mistico, e lì stava Josè, seduto a braccia conserte, osservando il suo lago. La sensazione era quella di essere in un film orientale di arti marziali. Dopo i saluti di circostanza, eravamo già in barca verso il campo da slalom. Conclusi otto passaggi in campo, Josè propose di fare del fuori campo, di modo che potesse guardare dallo specchietto ed aiutarmi a migliorare la mia tecnica. Una volta uscito dall'acqua ed allargatomi a sinistra per iniziare qualche curva, Josè fermò la barca, lasciando che io affondassi in uno stato confusionale. Da lì si alzo, e disse "Ta set brao, ma ta ghet tant de laurà" (Sei bravo, ma hai tanto su cui lavorare). Me ne innamorai subito. Questo portò ad una settimana di tratti lunghissimi di solo fuoricampo, con scorpacciate di gelato tra una sciata e l'altra.

Finita quella settimana, tornai a San Polo ad allenarmi regolarmente. Un giorno di fine mese notai che il campo alla Ca' Bianca non c'era più. Chiamai subito Josè e chiesi cosa fosse successo. "Mi hai ricordato l'emozione di allenare qualcuno che ci tiene allo sci nautico" disse. Una serie di telefonate portò Josè ad allenare alla Jolly Ski School con Claudio Benatti per tre stagioni. In quegli anni Josè mi ha insegnato tantissimo, e soprattutto era disposto a sedersi per ore a parlare di slalom. Abbiamo lavorato sullo slalomino per ottenere quel quarto di boa in più, perché "Con un quarto di boa si vincono i Mondiali, chiedilo alla Lalla". Mi ha insegnato a respirare sul pontile quando ero teso, a concentrarmi su ciò che conta prima e durante una gara, e ad essere diligente con i miei movimenti sullo sci. Sciare con Josè è stato un onore, e grazie a lui sono rimasto appassionato dello sport che amo. Per questo, gli sono e gliene sarò sempre grato.

Josè Castelli, Claudio Benatti, ed Alessandro Paci durante una pausa dagli allenamenti. San Polo (BS), Estate 2006
Josè Castelli, Claudio Benatti, ed Alessandro Paci durante una pausa dagli allenamenti.
San Polo (BS), Estate 2006


Negli anni, Josè ha allenato una miriade di atleti. Divenuto maestro nel 1965 ed allenatore nel 1977, tantissime sciatrici e sciatori hanno imparato l'importanza di fare i movimenti nel modo giusto da Josè. La sua preparazione tecnica era frutto di decenni di lavoro, di volontà nel capire come funzioni lo slalom e sicuramente dalla sua esperienza decennale come maestro di sci da neve. Io posso parlare dell'influenza che ha avuto su di me e su altri sciatori a San Polo, tra cui Nicholas Benatti, Alessandro Paci, Marialuisa e Gianmarco Pajni, Alessandra ed Arietta Kaldis, e tutti i soci del nostro club che hanno avuto la fortuna di sentirsi dire "Mola mia" (non mollare). Allo stesso tempo, sono cosciente di quante persone Josè abbia toccato in modo speciale. A loro, alla sua famiglia, ed a tutti quelli che lo hanno conosciuto, mi sento di dire ciò che Josè ci sempre ricordato con passione e candore:

Mola mia.

José lascia la moglie Antonia, la figlia Laura ed il compagno Matteo, e la nipote Sofia.


Matteo Luzzeri

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